Caso Froome, Petacchi: “Contento sia stato assolto, mi dà ragione a posteriori”
Alessandro Petacchi soddisfatto dell’assoluzione di Chris Froome. A suo tempo positivo al Salbutamolo, l’ex corridore spezzino spiega che la difesa riuscita dal britannico in questi mesi è simile a quella che aveva tentato anche lui con i suoi legali nel 2007, quando risultò avere 1352 nanogrammi per millilitro al posto dei mille consentiti durante la undicesima tappa del Giro d’Italia. All’italiano non andò bene come al corridore della Sky, dovendo infatti comunque subire una squalifica di un anno (a fronte comunque di un regolamento non completamente identico). Potenzialmente tra coloro che potrebbero provare maggior risentimento per la questione, l’ex corridore di Fassa Bortolo, Milram e Lampre sembra invece accogliere positivamente la notizia.
“Nel 2008 fui sospeso per un anno in seguito alla positività – racconta a L’Equipe – Per difendermi mi circondai di sesperti perché avevo inalato la metà della dose di salbutamolo ritrovata nelle mie urine e questo poteva alcuni interrogativi. Uno di questi esperti, un australiano, aveva cercato di sostenere davanti all’UCI quello che Froome e la Sky hanno cercato di dimostrare, ovvero che in caso di forte caldo e di disidratazione l’urina diventa molto scura e il tasso di salbutamolo aumenta in maniera consistente”.
Lo stesso problema lo ebbe poi anche Diego Ulissi, che “passò dei test sui rulli alla sede dell’UCI per misurare il suo tasso di sudorazoine e idratazione, supportato da una quindicina di esperti”. Anche nel suo caso l’UCI ridusse la squalifica, ma una sanzione ci fu comunque, con “una riduzione della pena a nove mesi invece di due anni, dopo che furono registrate le diverse variazioni nelle analisi”.
In entrambi i casi si andava dunque nella direzione ieri in qualche modo conclusa, anche se le difese non riuscirono a dimostrare pienamente la tesi, con la squalifica che fu dunque in un certo senso inevitabile. Se per qualcuni questa è una ingiustizia, una differenza di trattamento, decisamente più morbida la posizione di Petacchi, che dal canto suo si mostra invece soddisfatto della decisione presa da UCI e AMA, che dieci anni più tardi accettano in qualche modo la sua tesi. “Non avevo lo stesso sostegno per le spese degli avvocati che Froome ha ricevuto alla Sky, ma sono concento che sia stato assolto – aggiunge l’attuale opinionista RAI – Perché questo mi dà ragione a posteriori“.
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